In un mondo confuso dalle crisi, Per un domani si erge come una guida preziosa per orientarsi. I pensieri raccolti sono un viaggio inedito nell’intreccio delle abitudini umane, della tecnologia e della città, tracciando un percorso avvincente attraverso tre generazioni di cittadini. In questa profonda esplorazione, l’uso personale dell’energia emerge come chiave di lettura dell’impatto dell’intera umanità sul pianeta e sulle sue molteplici forme di vita.
Ieri, 22 febbraio 2024, si è tenuta presso la Sala Refettorio del LAC Lugano Arte e Cultura la presentazione di “Per un domani: Uomo energia città”, un libro che ripercorre il passato, legge il presente e disegna possibili scenari futuri delle città. L’evento si è svolto in una forma insolita, volta ad incoraggiare l’interazione e il confronto tra diverse generazioni sul tema trattato nello scritto.
I temi trattati dall’autore
Emanuele Saurwein, autore del libro e architetto, ha voluto proporre una riflessione sul modo di abitare il pianeta Terra, le città, l’architettura e sulla sostenibilità delle nostre scelte ripercorrendo tre periodi nell’arco temporale che va dal 1942 al 2050. La chiave di lettura di questa analisi è l’energia (in ogni sua forma), in quanto essa è, come descritto nel libro, “tutto ciò che vediamo” “è trasformazione - sia fisica, chimica o atomica - e ogni vita necessita di tanta energia per la propria esistenza”.
Durante l’evento, l’autore e architetto spiega come nasce l’idea di questo libro “nel 2013, nel periodo in cui con la mia famiglia abbiamo riattato una casa, rendendola una casa autonoma, una casa passiva, con certificazione Minergie-A. È in quel momento che ho cominciato a guardare all'energia. Tuttavia, nonostante l'impatto zero della mia abitazione, avevo comunque un fabbisogno energetico alto senza capire come abbassarlo ulteriormente. Mi sono quindi posto la domanda "è sostenibile sostenere la sostenibilità?" la risposta è evidentemente "sì, lo è". Quando è arrivato il Covid-19 e senza la possibilità di uscire di casa, mi sono dedicato a questo libro, con l'obiettivo di spiegare alla nuova generazione quello che hanno fatto i "nonni" e cosa stiamo facendo noi."
Gli ospiti e la discussione
L’incontro si è tenuto nel tardo pomeriggio nella Sala Refettorio del LAC. Oltre all’autore, erano presenti quattro ospiti che hanno dato una loro interpretazione e punto di vista sui concetti esposti nel libro: Fabrizio Noembrini, Direttore dell’Associazione TicinoEnergia, che sostiene che “essere ripetitivi su questo tema è necessario. Vengono spiegati e rispiegati alcuni concetti e alcuni scenari futuri, perché non è facile capire questa nuova prospettiva. Viene data una linea guida per interpretare, in base al vissuto personale, quello che potrebbe essere una città del futuro." e continua "è un libro originale, e questa originalità è interessante perché scardina delle abitudini e dei modelli che ognuno di noi ha in testa.", l’architetto e scrittore Dario Galimberti, che manifesta la sua riflessione ”il libro cita "Qualsiasi nuova forma di energia pulita, se non sostenuta da una rieducazione al modo di abitare questo pianeta, sarà ancora energia sprecata" (pag. 73 del libro "Per un domani"). Trovo che questo concetto di rieducazione sia la chiave fondamentale di tutto” e due giovani studentesse, Francesca Pezzullo e Greta Aleotti che esprimono la loro preoccupazione nei confronti del futuro che spetta loro, soprattutto rispetto all’intelligenza artificiale e aggiungono “creare un nuovo tipo di stare al mondo è molto allettante. È un punto di svolta: a un certo punto del libro si descrive questo punto di svolta nel cambiamento dallo "sfruttamento" della tecnologia e dell'intelligenza artificiale all'"integrazione". Questo cambiamento è molto allettante, però non abbiamo alcuna certezza del come e del quando potrebbe essere possibile questo scenario."
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